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      Talché, rimanendo tutti distretti dal poco spazio di tempo, e veggendo come nel papa doveva nascere una manifesta indegnazione differendo o negando, cederono alle voglie sue, ed il re gli mandò aiuto, ed i Viniziani si stettono neutrali. Monsignor di Fois, ancora, essendo con lo esercito in Bologna, ed avendo intesa la ribellione di Brescia, e volendo ire alla ricuperazione di quella, aveva due vie; l'una per il dominio del re, lunga e tediosa; l'altra, breve, per il dominio di Mantova: e non solamente era necessitato passare per il dominio di quel marchese, ma gli conveniva entrare per certe chiuse intra paludi e laghi, di che è piena quella regione, le quali con fortezze ed altri modi erano serrate e guardate da lui. Onde che Fois, diliberato d'andare per la più corta, e per vincere ogni difficultà né dare tempo al marchese a diliberarsi, a un tratto mosse le sue genti per quella via, ed al marchese significò gli mandasse le chiavi di quel passo. Talché il marchese, occupato da questa subita diliberazione, gli mandò le chiavi: le quali mai gli arebbe mandate se Fois più trepidamente si fosse governato, essendo quello marchese in lega con il Papa e con i Viniziani, ed avendo uno suo figliuolo nelle mani del Papa; le quali cose gli davano molte oneste scuse a negarle. Ma assaltato dal subito partito, per le cagioni che di sopra si dicono, le concesse. Così feciono i Toscani coi Sanniti, avendo, per la presenza dello esercito di Sannio, preso quelle armi che gli avevano negato, per altri tempi, pigliare.


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Discorsi sopra la prima Deca di Tito Livio
di Niccolò Machiavelli
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