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      Qui si può commodamente notare, che uno capitano di eserciti non debbe prestare fede ad uno errore che evidentemente si vegga fare al nimico: perché sempre vi sarà sotto fraude, non sendo ragionevole che gli uomini siano tanto incauti. Ma spesso il disiderio del vincere acceca gli animi degli uomini, che non veggono altro che quello pare facci per loro.
      I Franciosi, avendo vinto i Romani ad Allia, e venendo a Roma, e trovando le porte aperte e sanza guardia, stettero tutto quel giorno e la notte sanza entrarvi, temendo di fraude, e non potendo credere che fusse tanta viltà e tanto poco consiglio ne' petti romani, che gli abbandonassono la patria. Quando nel 1508, stando li Fiorentini, a campo a Pisa, Alfonso Del Mutolo, cittadino pisano, si trovava prigione de' Fiorentini e' promisse che, s'egli era libero, che darebbe una porta di Pisa allo esercito fiorentino. Fu costui libero: dipoi, per praticare la cosa, venne molte volte a parlare con i legati de' commessari; e veniva non di nascosto ma scoperto ed accompagnato da' Pisani; i quali lasciava da parte, quando parlava con i Fiorentini. Talmenteché si poteva conietturare il suo animo doppio; perché non era ragionevole, se la pratica fosse stata fedele, ch'elli l'avesse trattata sì alla scoperta. Ma il disiderio che si aveva di avere Pisa, accecò in modo i Fiorentini, che, condottisi con l'ordine suo alla porta a Lucca, vi lasciarono più loro capi ed altre genti, con disonore loro, per il tradimento doppio che fece detto Alfonso.


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Discorsi sopra la prima Deca di Tito Livio
di Niccolò Machiavelli
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