Né solamente la famiglia de' Carli, per le sue discordie, perdé lo imperio, ma ancora il regno di Italia; perché i Lombardi ripresono le forze, e offendevono il papa e i Romani; tanto che il pontefice, non vedendo a chi si rifuggire, creò, per necessità, re di Italia Berengario, duca nel Friuoli. Questi accidenti dettono animo agli Unni, che si trovavano in Pannonia, di assaltare la Italia; e venuti alle mani con Berengario, furono forzati tornarsi in Pannonia, o vero in Ungheria, ché così quella provincia, da loro, si nominava. Romano era in questi tempi imperadore in Grecia, il quale aveva tolto lo imperio a Gostantino, sendo prefetto della sua armata. E perché se gli era in tale novitate, ribellata la Puglia e la Calavria, che allo imperio suo, come di sopra dicemmo, ubbidivano, sdegnato per tale rebellione, permesse a' Saraceni che passassero in que' luoghi; i quali, venuti, e prese quelle provincie, tentorono di espugnare Roma. Ma i Romani, perché Berengario era occupato in defendersi dagli Unni, feciono loro capitano Alberigo duca di Toscana, e mediante la virtù di quello, salvorono Roma da' Saraceni. I quali, partiti da quello assedio, feciono una rocca sopra il monte Galgano, e di quivi signoreggiavano la Puglia e la Calavria, e il resto di Italia battevono. E così veniva la Italia, in questi tempi, ad essere maravigliosamente afflitta, sendo combattuta di verso l'Alpi dagli Unni e di verso Napoli da' Saraceni. Stette la Italia in questi travagli molti anni, e sotto tre Berengari, che successono l'uno all'altro; nel qual tempo il papa e la Chiesa era ad ogni ora perturbata, non avendo dove ricorrere, per la disunione de' principi occidentali e per la impotenzia degli orientali.
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