Ordinorono ancora un altro consiglio di cento venti cittadini, popolani e nobili, per il quale si dava perfezione a tutte le cose negli altri consigli deliberate; e con quello distribuivono gli uffici della repubblica. Fermato questo governo, fortificorono ancora la parte guelfa con magistrati e altri ordini, acciò che con maggiori forze si potessero dai Ghibellini difendere, i beni de' quali in tre parti divisono, delle quali l'una publicorono, l'altra al magistrato della Parte, chiamato i Capitani, la terza a' Guelfi, per ricompenso de' danni ricevuti, assegnorono. Il Papa ancora, per mantenere la Toscana guelfa, fece il re Carlo vicario imperiale di Toscana. Mantenendo adunque i Fiorentini, per virtù di questo nuovo governo, dentro con le leggi e fuora con le armi, la reputazione loro, morì il Pontefice; e dopo una lunga disputa, passati duoi anni, fu eletto papa Gregorio X. Il quale, per essere stato lungo tempo in Sorìa, ed esservi ancora nel tempo della sua elezione, e discosto da gli umori delle parti, non stimava quelle nel modo che dagli suoi antecessori erano state stimate. E per ciò, sendo venuto in Firenze per andare in Francia, stimò che fusse ufficio di uno ottimo pastore riunire la città; e operò tanto che i Fiorentini furono contenti ricevere i sindachi de' Ghibellini in Firenze per praticare il modo del ritorno loro; e benché lo accordo si concludesse, furono in modo i Ghibellini spaventati, che non vollono tornare. Di che il Papa dette la colpa alla città, e, sdegnato, scomunicò quella; nella quale contumacia stette quanto visse il Pontefice; ma dopo la sua morte fu da papa Innocenzio V ribenedetta.
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