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      Il che subito fu da il Re ordinato; e la parte nimica, ancora che i Signori fussero contrari ad il Re, non ardì, per le buone qualità del Conte opporsegli; non di meno non aveva molta autorità, perché i Signori e gonfalonieri delle Compagnie Lando e la sua parte favorivano. E mentre che in Firenze in questi travagli si viveva, passò la figliuola del re Alberto della Magna, la quale andava a trovare Carlo, figliuolo del re Ruberto, suo marito. Costei fu onorata assai dagli amici del Re, e con lei delle condizioni della città e della tirannide di Lando e suoi partigiani si dolfono; tanto che prima che la partisse, mediante i favori suoi e quelli che da il Re ne furono porti, i cittadini si unirono, e a Lando fu tolta l'autorità, e pieno di preda e di sangue rimandato ad Agobio. Fu, nel riformare il governo la signoria ad il Re per tre anni prorogata; e perché di già erano eletti sette Signori di quelli della parte di Lando, se ne elessono sei di quelli del Re; e seguirono alcuni magistrati con tredici Sign
      ori; di poi, pure secondo lo antico uso, a sette si ridussono.
     
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      Fu tolta, in questi tempi, a Uguccione la signoria di Lucca e di Pisa, e Castruccio Castracani, di cittadino di Lucca, ne divenne signore, e perché era giovane, ardito e feroce, e nelle sue imprese fortunato, in brevissimo tempo principe de' Ghibellini di Toscana divenne. Per la qual cosa i Fiorentini, posate le civili discordie, per più anni pensorono, prima, che le forze di Castruccio non crescessero, e di poi, contro alla voglia loro cresciute, come si avessero a difendere da quelle.


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Istorie fiorentine
di Niccolò Machiavelli
pagine 526

   





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