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      Ma perché nello ordinare i corpi delle Arti molti di quelli esercizi in ne' quali il popolo minuto e la plebe infima si affatica sanza avere corpi di Arti proprie restorono, ma a varie Arti, conformi alle qualità delli loro esercizi, si sottomessono, ne nasceva che quando erano o non sodisfatti delle fatiche loro, o in alcun modo dai loro maestri oppressati, non avevano altrove dove rifuggire che al magistrato di quella Arte che gli governava; dal quale non pareva loro fusse fatta quella giustizia che giudicavano si convenisse. E di tutte le Arti, che aveva e ha più di questi sottoposti, era ed è quella della lana; la quale, per essere potentissima, e la prima, per autorità, di tutte, con la industria sua la maggiore parte della plebe e popolo minuto pasceva e pasce.
     
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      Gli uomini plebei adunque, così quelli sottoposti all'Arte della lana come alle altre, per le cagioni dette, erano pieni di sdegno: al quale aggiugnendosi la paura per le arsioni e ruberie fatte da loro, convennono di notte più volte insieme, discorrendo i casi seguiti e mostrando l'uno all'altro ne' pericoli si trovavano. Dove alcuno de' più arditi e di maggiore esperienza, per inanimire gli altri, parlò in questa sentenza: - Se noi avessimo a deliberare ora se si avessero a pigliare le armi, ardere e rubare le case de' cittadini, spogliare le chiese, io sarei uno di quelli che lo giudicherei partito da pensarlo, e forse approverei che fusse da preporre una quieta povertà a uno pericoloso guadagno; ma perché le armi sono prese e molti mali sono fatti, e' mi pare che si abbia a ragionare come quelle non si abbiano a lasciare e come de' mali commessi ci possiamo assicurare.


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Istorie fiorentine
di Niccolò Machiavelli
pagine 526

   





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