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      Questo partito da molti era giudicato sicuro e necessario, da molti altri troppo violento e da tirarsi dreto troppo carico. E intra quelli a chi e' dispiacque fu messer Palla Strozzi, il quale era uomo quieto, gentile e umano, e più tosto atto agli studi delle lettere che a frenare una parte e opporsi alle civili discordie. E però disse che i partiti o astuti oaudaci paiono nel principio buoni, ma riescono poi nel trattargli difficili, e nel finirgli dannosi; e che credeva che il timore delle nuove guerre di fuori, sendo le genti del Duca in Romagna sopra i confini nostri, farebbe che i Signori penserebbero più a quelle che alle discordie di dentro; pure, quando si vedesse che volessero alterare (il che non potevono fare che non si intendesse) sempre si sarebbe a tempo a pigliare le armi ed esequire quanto paresse necessario per la salute comune; il che faccendosi per necessità, seguirebbe con meno ammirazione del popolo e meno carico loro. Fu per tanto concluso che si lasciassero entrare i nuovi Signori e che si vigilassero i loro andamenti, e quando si sentisse cosa alcuna contro alla Parte, ciascuno pigliasse l'armi e convenisse alla piazza di San Pulinari luogo propinquo al Palagio, donde potrebbero poi condursi dove paresse loro necessario.
     
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      Partiti con questa conclusione, i Signori nuovi entrarono in magistrato; e il Gonfaloniere, per darsi reputazione e per sbigottire quelli che disegnassero opporsegli, condannò Donato Velluti suo antecessore, alle carcere, come uomo che si fusse valuto de' danari publici.


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Istorie fiorentine
di Niccolò Machiavelli
pagine 526

   





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