Ridolfo Peruzzi, mosso dalle parole di quelli cittadini, disse che per lui non si cercava altro se non che Cosimo non tornasse, e avendo questo d'accordo, gli pareva assai vittoria; né voleva, per averla maggiore, riempiere la sua città di sangue; e però voleva ubbidire alla Signoria. E con le sue genti ne andò in Palagio, dove fu lietamente ricevuto. Il fermarsi adunque messer Rinaldo a San Pulinari, il poco animo di messer Palla e la partita di Ridolfo avevano tolto a messer Rinaldo la vittoria della impresa; ed erano cominciati gli animi de' cittadini che lo seguivano a mancare di quella prima caldezza. A che si aggiunse l'autorità del Papa.
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Trovavasi papa Eugenio in Firenze, stato cacciato da Roma da il popolo. Il quale, sentendo questi tumulti, e parendogli suo uficio il quietargli, mandò messer Giovanni Vitelleschi patriarca, amicissimo di messer Rinaldo, a pregarlo che venisse a lui; perché non gli mancherebbe, con la Signoria, né autorità né fede a farlo contento e securo, sanza sangue e danno de' cittadini. Persuaso per tanto messer Rinaldo dallo amico, con tutti quegli che armati lo seguivano, ne andò a Santa Maria Novella, dove il Papa dimorava. Al quale Eugenio fece intendere la fede che i Signori gli avevano data, e rimesso in lui ogni differenza; e che si ordinerebbono le cose, quando e' posasse l'armi, come a quello paresse. Messer Rinaldo, avendo veduto la freddezza di messer Palla e la leggerezza di Ridolfo Peruzzi, scarso di migliore partito, si rimisse nelle braccia sua, pensando pure che la autorità del Papa lo avesse a perservare.
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