Donde i Viniziani stavano di mala voglia, ed erano lenti a ogni provisione, talmente che nello esercito loro erano assai genti mancate.
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Di tutte queste cose fatti certi, i Fiorentini spaventorono, veggendosi venire la guerra adosso e in Lombardia non si essere fatto molto profitto. Né dava loro meno affanno i sospetti ch'eglino avieno delle genti della Chiesa; non perché il Papa fusse loro nimico, ma perché vedevono quelle armi più ubbidire al Patriarca, loro inimicissimo, che al Papa. Fu Giovanni Vitelleschi cornetano, prima notaio apostolico, di poi vescovo di Ricanati, appresso patriarca alessandrino; ma diventato in ultimo cardinale, fu Cardinale fiorentino nominato. Era costui animoso e astuto; e per ciò seppe tanto operare, che dal Papa fu grandemente amato, e da lui preposto alli eserciti della Chiesa; e di tutte le imprese che il Papa in Toscana, in Romagna, nel Regno e a Roma fece, ne fu capitano: onde che prese tanta autorità nelle genti e nel Papa, che questo temeva a comandargli, e le genti a lui solo, e non ad altri, ubbidivano. Trovandosi per tanto questo cardinale con le genti in Roma quando venne la fama che Niccolò voleva passare in Toscana, si raddoppiò a' Fiorentini la paura, per essere stato quel cardinale, poi che messer Rinaldo fu cacciato, sempre a quello stato nimico, veggendo che gli accordi fatti in Firenze intra le parti per suo mezzo non erano stati osservati, anzi con pregiudizio di messer Rinaldo maneggiati, sendo stato cagione che posasse le armi e desse commodità a' nimici di cacciarlo: tanto che ai principi del governo pareva che il tempo fusse venuto da ristorare messer Rinaldo de' danni, se con Niccolò, venendo quello in Toscana si accozzava.
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