Al quale loro pensiero fu in questo la fortuna favorevole: era gonfaloniere di giustizia messer Bartolomeo Orlandini: costui, sendo mandato alla guardia di Marradi quando, come di sopra dicemmo, Niccolò Piccino passò in Toscana, vilmente se ne era fuggito, e aveva abbandonato quel passo che per sua natura quasi si difendeva; dispiacque tanta viltà a Baldaccio, e con parole ingiuriose e con lettere fece noto il poco animo di costui: di che messer Bartolomeo ebbe vergogna e dispiacere grande; e sommamente desiderava vendicarsene, pensando di potere, con la morte dello accusatore, la infamia delle sue colpe cancellare.
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Questo desiderio di messer Bartolomeo era dagli altri cittadini cognosciuto, tanto che, sanza molta fatica, che dovesse spegnere quello gli persuasono e a un tratto sé della ingiuria vendicasse e lo stato da uno uomo liberasse che bisognava o con pericolo nutrirlo, o licenziarlo con danno. Fatta per tanto Bartolomeo deliberazione di ammazzarlo, rinchiuse nella camera sua molti giovani armati, ed essendo Baldaccio venuto in Piazza, dove ciascun giorno veniva a trattare con i magistrati della sua condotta, mandò il Gonfaloniere per lui, il quale, sanza alcuno sospetto, ubbidì. A cui il Gonfaloniere si fece incontro, e con seco per lo andito, lungo le camere de' Signori, della sua condotta ragionando, dua o tre volte passeggiò. Di poi, quando gli parve tempo, sendo pervenuto propinquo alla camera che gli armati nascondeva, fece loro il cenno. I quali saltorono fuora, e quello trovato solo e disarmato ammazzorono, e così morto per la finestra che del Palagio in Dogana risponde, gittorono, e di quivi, portatolo in Piazza, e tagliatogli il capo, per tutto il giorno a tutto il popolo spettaculo ne feciono.
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