Fu tolto dal re di Napoli agli Orsini, nella guerra fra lui e il Papa, il contado di Tagliacozzo, e dato a' Colonnesi, che seguitavano le parti sue: fatta di poi la pace tra il Re e il Papa, gli Orsini, per virtù delle convenzioni, lo domandavano. Fu molte volte dal Papa a' Colonnesi significato che lo restituissero; ma quelli, né per preghi delli Orsini, né per minacci del Papa, alla restituzione non condescesono anzi di nuovo gli Orsini con prede e altre simili ingiurie offesono. Donde, non potendo il Pontefice comportarle, mosse tutte le sue forze insieme, e quelle degli Orsini, contro a di loro, e a quelli le case avieno in Roma saccheggiò, e chi quelle volle difendere ammazzò e prese e della maggiore parte de' loro castelli li spogliò: tanto che quelli tumulti, non per pace ma per afflizione d'una parte, posorono.
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Non furono ancora a Genova e in Toscana le cose quiete: perché i Fiorentini tenevano il conte Antonio da Marciano con gente alle frontiere di Serezana, e mentre che la guerra durò in Lombardia, con scorrerie e simili leggieri zuffe i Serezanesi molestavano, e in Genova Batistino Fregoso, doge di quella città, fidandosi di Pagolo Fregoso arcivescovo, fu preso con la moglie e con i figliuoli da lui; e ne fece sé principe. L'armata ancora viniziana aveva assalito il Regno, e occupato Galipoli, e gli altri luoghi allo intorno infestava. Ma seguita la pace in Lombardia, tutti i tumulti posorono, eccetto che in Toscana e a Roma; perché il Papa, pronunziata la pace, dopo cinque giorni morì, o perché fusse il termine di sua vita venuto, o perché il dolore della pace fatta, come nimico a quella, lo ammazzasse.
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