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      E così i Fiorentini nelle guerre loro quasi sempre sono soli, né truovono chi con quello animo li suvvenga, che loro altri aiutano. Né questa volta, per essere dai confederati abbandonati, non sendo loro nuovo, si sbigottirono; e fatto un grande esercito, sotto Iacopo Guicciardini e Piero Vettori contro al nimico lo mandorono, i quali feciono uno alloggiamento sopra il fiume della Magra. In quel mezzo Serezanello era stretto forte da' nimici, i quali con cave e ogni altra forza lo espugnavano: tale che i commessari deliberorono soccorrerlo, né i nimici recusorono la zuffa; e venuti alle mani, furono i Genovesi rotti; dove rimase prigione messer Luigi dal Fiesco, con molti altri capi del nimico esercito. Questa vittoria non sbigottì in modo i Serezanesi che e' si volessero arrendere; anzi ostinatamente si preparorono alla difesa, e i commissari fiorentini alla offesa: tanto che la fu gagliardamente combattuta e difesa. E andando questa espugnazione in lungo, parve a Lorenzo de' Medici di andare in campo. Dove arrivato, presono i nostri soldati animo, e Serezanesi lo perderono; perché, veduta la ostinazione de' Fiorentini ad offenderli e la freddezza de' Genovesi a soccorrergli, liberamente, e sanza altre condizioni, nelle braccia di Lorenzo si rimissono; e venuti nella potestà de' Fiorentini, furono, eccetto pochi della ribellione autori, umanamente trattati. Il signore Lodovico, durante quella espugnazione, aveva mandate le sue genti d'arme a Pontremoli, per mostrare di venire a' favori nostri; ma avendo intelligenza in Genova, si levò la parte contro a quelli che reggevano, e con lo aiuto di quelle genti, si dierono al duca di Milano.


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Istorie fiorentine
di Niccolò Machiavelli
pagine 526

   





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