RELAZIONE D'INGHILTERRAdell'anno 1668
Il formare un giudizio accertato della positura presente dell'Inghilterra è cosa tanto impossibile a un uomo che arrivi nuovo e senza conoscenza a quella corte, che, a meno di trattenervisi un lunghissimo tempo, mette più conto il trascurare le notizie più intrinseche delle massime da cui depende il rigiro di quel governo, e contentarsi di quelle che risguardano i caratteri particolari delle persone e de' ministri più riguardevoli. Imperciocché, volendosi fissare nel primo oggetto, lo spazio di poche settimane non basta per passar più oltre della superficie delle cose, e nondimeno richiede il sentir tanti e il domandar tanto, che non lascia luogo alla considerazione del secondo; il quale, benché non conduca sì addentro nell'intelligenza di quell'intricato sistema, nondimeno è più facile rinvenirne il vero, e serve a formare un abbozzo confuso dello stato presente del Regno e degli andamenti particolari della corte, non senza dar dei barlumi degl'avvenimenti ai quali e l'uno e l'altra son sottoposti.
Questa difficoltà d'intendere con qual arte e con qual'ingegni si dia il moto a questa macchina sconcertata e discorde, non deriva tanto dagli svantaggi che ha un forestiero abbandonato d'ogn'altro aiuto fuorché da quello della propria curiosità, quanto dalla perpetua regolare incostanza onde il tutto si governa e si volge; per lo che avviene che in quel che altri s'applica a intender le massime che occorrono, queste si mutan prima che sien finite d'intendere: e così, per sollecito indagatore che uno si creda, s'avvede ben presto d'essere sempre, come si dice, un'usanza addietro, e che la sua scienza è come quella del tempo, di cui quando s'arriva a saper l'ora, di già quel tempo che denota quell'ora è passato.
| |
Inghilterra Regno
|