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      Ciò facev'egli ancora, senza pregiudicarsi le paghe ordinarie ch'ei ricavava della sua protezione prestata ai vescovi; anzi, a misura ch'egli favoriva il partito contrario, le ritraeva più avvantaggiate, secondo che, quanto cresceva in essi la paura, altrettanto scemava la tenacità: ed egli sapeva così ben maneggiarsi nella discrepanza di questi due impegni, che senza il fulmine dell'indignazione del re durerebbe ancora nell'autorità, egualmente sostenuto dagli uni e dagli altri.
      Ma tornando a quello che ci sia da sperare per la religione cattolica, son differenti i pareri. Credono i cattolici che l'impossibilità di veder pigliare mai alcuna buona piega quel disordinato governo, abbia finalmente a ridurre li spiriti alla necessità d'accordarsi in una religione che non sia incompatibile con la monarchia e col parlamento: e questa asseriscono non poter esser altra che la cattolica. Io non dubito punto che non dican bene: ma credo che, sì come i disinganni non si ricevono dall'altrui rimostranze ma si pigliano col proprio ammaestramento, ci voglia un così lungo tempo a disingannare l'Inghilterra, che un pezzo prima possa succedere tal mutazione di cose, che sbilanciando un'altra volta l'uguaglianza a queste due incompatibili autorità del parlamento e del re, non abbia più ad apprendersi per necessario l'andar cercando di quella religione che può essere più adeguata per collegarle, potendo bastar quella che sarà la megliore e la più confacevole cogli interessi di quella parte che rimarrà superiore.


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Relazioni di viaggio in Inghilterra Francia e Svezia
di Lorenzo Magalotti
pagine 427

   





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