Fu promesso all'incontro dalla parte d'Inghilterra una continuata assistenza al Portogallo, fino ad ottenerli, o per via d'armi o di negoziato, una pace sicura e onorevole.
È la regina di spirito mediocre, per inclinazione portata alla pietà, o piuttosto alla superstizione: messe, rosari, vespri, sermoni e compiete fanno l'intero d'ogni sua applicazione. Fuor di questo, il suo maggior impiego è il ritrovarsi mattina e sera al cerchio, e quivi, su una sedia, tenere il fermo per tre o quattro ore del giorno ai cicalecci delle donne, dispensandone alle volte per giocare all'ombre. Ciò fa ella nell'istessa camera, e chiama indifferentemente al gioco e dame e cavalieri. Il resto del giorno lo passa o in dir avemarie o in taccolar con femmine, non dilettandosi né di lettura né di musica né di pittura né di cosa immaginabile che sia. Non ha né tra gli uomini né tra le donne della sua corte persona capace di governarla, non acquistando ella mai verso alcuno né confidenza né amore. S'irrita bene fuor di proposito e, presa una volta una dirittura d'aborrimento verso di un servitore, non v'è rimedio. Ha grandissima opinione di sé, della sua casa e del suo paese: di qui è che la riesce inflessibile nelle sue determinazioni, avendo per aggiunta alla dote ordinaria dell'ostinazione, che ha come portoghese, quella che le viene dall'esser donna e regina. È pericoloso con esso lei di entrare in paragoni tra le cose e i costumi di Portogallo e quelli degli altri paesi, perché, a meno d'abbassar questi sotto terra e innalzar quelli di là dal cielo, non si dice abbastanza per compiacerla, anzi si fa d'avanzo per offenderla.
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