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      Non è già questa sua massima inganno della mente, ma affettamento dell'ambizione, che non vuol mostrare d'aver lasciato meno a casa il fratello, di quel che l'abbia trovato a casa il marito.
      È per natura sensibilissima ai piaceri; ma, o sia virtù o dapocaggine, non solamente si contenta di quelli col re, ma si tempera dall'uso di essi il più ch'ella può: poiché, riconoscendo che l'uso troppo continuo, sia per soprabbondanza di sangue o per eccesso di diletto, le provoca purghe straordinarie e fuor de' suoi tempi, teme di rendersi troppo presto in istato di disperata figliolanza. Con tutto ciò non ha riguardo a mangiar le vivande piene di condimenti caldissimi, credendo di rimediare abbastanza coll'astenersi dal vino: e de fatto non bee che una sol volta alla fin della tavola, facendo allora una grandissima tirata d'acqua. È sottoposta a grandissime febbri ardenti, per una delle quali è stata una volta all'estremo. E questa fu la cagione che mosse il cancelliere a indurre il duca di Richmont Stuard> contro la volontà del re, mentre riconoscendo egli nella sua bellezza un alimento per lungo tempo ai fervidi amori del re, e nella chiarezza del suo sangue discendente da progenitori reali un sufficiente splendore per esser regina, il re non avesse così subito dove voltarsi con apparente sicurezza di successione ma gli convenisse cercar fuori del Regno la moglie, con perdimento di tutto quel tempo che porta seco la conclusione de' matrimoni reali; con l'aggiunta di tutto quello che egli in avvantaggio dei figlioli del duca si prometteva di far correre, inutilmente frapponendo ostacoli alla conclusione d'ogni partito.


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Relazioni di viaggio in Inghilterra Francia e Svezia
di Lorenzo Magalotti
pagine 427

   





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