Abbiasi religione o non l'abbia, l'animo suo non acquista né perde tranquillità, lusingandosi con la credenza che, se la religione è necessaria a salvarsi, ogni religione è buona. Il concetto ch'egli ha di bravo gli ha nociuto assai più che la morte del padre, la povertà e l'esilio: poiché, accreditato dalle sue azioni nelle guerre di Fiandra, dove comandò un reggimento servendo alla Spagna, appresso i popoli d'Inghilterra arrivò ad esser desiderato re in concorrenza del fratello, e fino in tempo di Cromuell s'adoperarono (impediti dalle pratiche maneggiate da un gesuito) per farli sposare una sua figlia e stabilire in lui la corona, supponendo che il benefizio di farlo ingiustamente re potesse prevalere alla offesa d'averli ammazzato il padre ed oppresso iniquamente il fratello. Questi motivi d'amore e di stima, procacciatili dall'opinione del suo coraggio--che, come ho detto altrove, è l'esca più propria per allettare alla suggezione del loro prencipe i popoli d'Inghilterra--, risvegliarono tal gelosia nell'animo del re al suo ritorno, che per renderlo altrettanto odioso e aborrito promosse il matrimonio colla figliola del cancelliere, allora figlia d'onore della principessa d'Oranges, insinuandogli un appetito di gloria nel mantenerle, per atto di generosa gratitudine, collo sposarla ciò che le aveva promesso, per impeto di fervida concupiscenza, in goderla.
Tutte le difficoltà, che i barlumi della ragione svelarono in quest'affare alla mente giovenile del duca, furono supite dall'arti del cancelliere e dal poco zelo de' suoi più cari servitori.
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