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      E veramente è incredibile la sua perizia nell'arte della marineria e in quella dell'ingegnere, arrivando a perfezionare con le proprie mani--che per l'uso continuo della lima, dello scalpello e dell'ascia son sempre mai ferite e callose--qualunque artificio meccanico che gli venga in testa di fare. Si diletta di odori e di chimica ed intende assai bene molte cose dell'istoria naturale. È affabile, cortese e obbligante, senza abusar punto il decoro di prencipe nell'uso de' modi, che son più propri di gentil cavaliere. Entra in parlamento come duca di Cumberlant e cavalier dell'ordine, entra nel consiglio privato senza però aver le prime participazioni negli affari più intimi; ha quartiere in palazzo e tira dal re una pensione di quattromila misere lire sterline l'anno. V'è chi lo mette in cielo per l'ottimo discernimento nelle materie politiche, ma di quelli ai quali mi sono abbattuto a domandarne, ho trovato che i meno sono di questa opinione. Nell'ultima battaglia, dopo la vittoria, sdrucciolando disgraziatamente sul vascello, cadde e battendo la testa su un chiodo ne fu ferito, onde bisognò trapanarlo ed ebbe che fare a guarire. Ora apparisce che non stia bene: credo però che la parte sia remasta debole, e vi porti di continuo qualche difensivo occultato dalla parruca. È il prencipe forse in età di 51 anni (ma in questo posso ingannarmi), altissimo di statura, scarso e svelto di vita, ha aria nobile ma non bella, avendo il viso lungo, secco, bruno e macchiato dal vaiolo, gli occhi bianchi e profondi, il naso aquilino, la bocca grande e le labbra sottili.


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Relazioni di viaggio in Inghilterra Francia e Svezia
di Lorenzo Magalotti
pagine 427

   





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