Il genio lo porta ai piaceri del senso e del vino: in quest'ultimo da qualche tempo in qua è più rimesso, nei primi è di facile contentatura, e bene spesso ha pagato nelle mani dei medici la pena della sua troppo vile e incauta sensualità. È ora tornato nuovamente dal viaggio di Francia, dove ha dato maggior sodisfazione alla vista delle dame che ad alcun altro de' loro sentimenti, essendo in lui maggior la pompa che l'utile, in riguardo ai maggiori bisogni di quel sesso.
Del motivo del suo viaggio ci sarà luogo altrove di discorrerne. Il re ne vive perduto e mena smanie di non poter cavare alcuna bella forma d'uomo da così bella materia di giovane: averebbe desiderato di metterli attorno qualche uomo di garbo, accioché gli stillasse con la conversazione il diletto del sapere; ma la sua natura, che ama più le pratiche di persone basse e insensibili allo strapazzo, che d'uomini di condizione e d'onore, è stata cagione che qualcuno, a chi n'era stato dato de' tasti, se n'è ritirato con buon modo, prevedendo che con esso seco o bisogna tornar ragazzo o perder il credito, o tollerare strapazzi o finalmente rompersi. Quanto ha potuto impetrare il re è stato un piccolo principio d'applicazione, che presto è svanita, allo studio delle lingue, delle quali non parla se non quelle due che egli ha apprese per necessità. Con tutto ciò il re non sa moderar punto il suo tenero amore verso di lui, che lo sforza talora abbracciarlo e baciarlo pubblicamente. Ha quartiere in palazzo, ch'è quanta prerogativa gli porta la mescolanza che è in lui del sangue reale, non distinguendosi nel rimanente in alcuna cosa, secondo lo svantaggioso costume che si pratica in Inghilterra co' bastardi del sangue reale, che non si considerano e non si riconoscon per nulla.
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