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      Non per questo si deve far torto alla bravura del duca il quale, essendosi tant'altre volte cimentato con lode per cagioni leggerissime, essendo la maggior parte delle sue querele derivate da amori e da gelosie, altro non si può dire se non che in quell'occasione s'ingannasse nella scelta d'una resoluzione troppo rispettosa verso il suo prencipe.
     
     
      Cantorbery e il vescovo di Rocester.>
     
      Gilberto, arcivescovo di Cantorbery, è di nascita assai ordinaria, com'è la maggior parte di tutti i vescovi d'Inghilterra. È uomo finissimo, e che ha spirito e talento grande; l'apparenza è tutta mansuetudine ed il di dentro tutto malizia. Era amico del cancelliere, ed ha proccurato di sostenerlo in faccia del re: perciò non è presentemente benissimo visto alla corte. Si tratta bene, fa gran tavola e vive con delizia nel suo palazzo e giardino di Lambet dall'altra parte del fiume. A Oxford fabbrica a sue spese un magnifico teatro di pietra viva, per tenervi le conclusioni che al presente si tengono nella chiesa dell'università. Questa credo che si possa contare per l'azione più zelante ed apostolica di quel prelato, il quale nel resto è come tutti gli altri di quel paese. M'ha detto una persona ben informata, che senza barba non si stimerebbe gran cosa sicuro il rigirarseli d'attorno.
      Essendo entrato a parlar d'ecclesiastici, dirò due parole del vescovo di Rocester, divenuto considerabile da poco in qua per uno spiritoso attentato ch'ei fece di voler metter le mani nel fesso davanti a' calzoni di milord Mun, giovanetto proprio per l'età ma non per la bellezza del volto, e d'accreditare le cattive interpretazioni date dalla corte all'intenzione di questo prelato.


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Relazioni di viaggio in Inghilterra Francia e Svezia
di Lorenzo Magalotti
pagine 427

   





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