È il suo temperamento ostinato, superbo, rozzo, indiscreto; ingordo di vivande, di tabacco e di vino, grand'amator di dame, e solamente vago degli agi e dell'oziosità del vivere.
Non è già così il figliolo, essendo egli giovane savio, cortese, giudizioso e aggiustato, e che già fa assai buona figura nella Camera bassa. È ben curiosa l'istoria del suo accasamento. Al ritorno del suo viaggio d'Italia cominciò egli a praticare in casa della moglie d'un certo Butteville, la quale ne' tempi addietro fattasi amica di Cromuell e di quanti soldati desiderarono la sua amicizia, si separò dal marito o, per dir meglio, ei medesimo se n'allontanò dichiarando la seconda delle due figlie, che aveva bellissime, per non sua. Questo giovane, praticando domesticamente in questa casa, dove si viveva con libertà proporzionata a un bordello, s'innamorò fieramente di questa seconda, contro la quale, oltre la presunzione disfavorevole dell'esser figlia d'una tal madre, militavano ancora diverse chiacchere, fomentate dalla passione che per lei avevano tre giovani cavalieri, tra' quali più particolarmente il conte di Cesterfil. Pur ei la sposò. Il padre sulle furie stette tre o quattro anni senza volerlo vedere, ed il suocero parimenti non ne voleva saper nulla. Questo giovane, disperato, monta un giorno a cavallo, se ne va in Cornovaglia dov'era il padre, se gli butta ai piedi, gli mostra il ritratto della moglie e gli dice che costei fu la cagione del suo fallo. Il buon vecchio, che non aveva finalmente il cuor di pietra, guardatala e riguardatala, gli entrò a traverso e, scusato interamente il giovane, ritornò seco da quel punto in tranquillità ed in pace.
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