I suoi talenti naturali son grandi, le maniere d'operare son soprafini: niuno meglio di lui sa inventare, ed è l'uomo più proprio per formar partiti e distruggerli secondo l'esigenza de' propri fini. Nelle sue mani è tutto il rigiro della religione e dell'interesse del suo paese, e la sua carica portandogli la domestica introduzione col re, gli dà campo d'insinuar le sue massime e di far provare l'efficacia delle sue arti: dicono, assai più spesso in pregiudizio de' suoi nemici, e forse talora degli indifferenti, che in vantaggio degli amici. Tutti gli voglion male ed egli vuol bene a pochi. Il suo impiego ordinario è di fumare e di bere, ma né il tabacco né il vino lo cavano mai di scherma, anzi si serve dell'ubriachezza per farsi meglio valere col re, il quale si piglia gusto de' suoi discorsi, particolarmente quando lo vede in tale stato: egli s'accorge di servir di trastullo, ma si fa pagar caro il trattenimento che altri piglia di lui, anzi fa mercanzia del far ridere. Nei tempi andati fu contro il re, ed una lunga prigionia l'ammaestrò nella cognizione dell'istorie, per l'assidua lettura ch'ei prese a farne; ed al presente è questo il forte de' suoi adornamenti, come l'astuzia il rigiro è quello delle sue abilità e, può dirsi, della sua presente fortuna.
<Lord Ascheley.>
Milord Ascheley Cooper dicono che sia di nascita oscurissima, arricchito per l'eredità d'uno di questo cognome. Cominciò con l'ipocrisia a rendersi necessario ai rigiratori delle turbolenze. Cambiò poi molte volte di partito secondo il vento e fu sempre infedele a tutti, finché, resosi necessario al re nel suo ristabilimento, ne ha riportato per quest'ultimo servizio la ricompensa che non meritava per la sua passata condotta.
| |
Lord Ascheley Ascheley Cooper
|