Ha una figliola unica di grandissimo spirito, la quale ha maritata ultimamente al baron Spran fiammingo, nativo di Lovanio, giovanetto di diciasett'anni ed assai bel cavaliere.
Monsieur de Ruvigny, inviato straordinario di Francia, è avanzato nell'età ed ugonotto di religione. È uomo attentissimo ed indefesso nell'applicazione del ministero, si trova sempre per tutto e pensa a tutto, ed è difficile occultare a' suoi occhi cosa che sia. Mentr'ero in Inghilterra la qualità di ministro francese non gli arrecava grand'aura nella corte: onde si riduceva più volentieri nel gabinetto della duchessa, che tuttavia si considera come francese, che in quello della regina, e la sua quotidiana conversazione era in casa del conte di S. Albano, chiamato universalmente l'inglese ambasciatore di Francia in Inghilterra. È Ruvigny cortese, savio e posato, e in niuna cosa, fuori che nella vivezza dello spirito operativo, se gli riconosce alcun carattere di francese.
Trapasso gli ambasciatori d'Olanda perché, non vedendosi mai in alcun luogo, confesso il vero che non m'è troppo sovvenuto domandare quel che si sieno: è ben vero che, per quanto ne ho sentito casualmente discorrere, non ho trovato chi abbia gran concetto della loro sufficienza, e certa cosa è che non fanno figura corrispondente al lor posto.
<Forastieri alla corte.>
Dirò adesso di qualche forastiero che ho trovato alla corte. Mi sovviene in primo luogo, come persona di già stabilita in Inghilterra da parecchi anni, un certo personaggio italiano che si fa chiamare degli Ubaldini.
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