O vera o falsa, però certa cosa è che a me fu posta per indubitata. La massima è che in tutta la corte d'Inghilterra non vi fosse allora altra donna da bene che la regina, che però era universalmente in concetto di debole e poco accorta. Dicansi però quel che vogliono tutti quei maligni che non credono che in questi generi s'operi per virtù, ma attribuiscono ogni virtuosa astinenza dall'uso de' piaceri o a povertà di spirito o a freddezza di complessione: bisogna ricordarsi che la regina d'Inghilterra <è> di Portogallo, e tra le Portughesi può passare più di un temperamento straordinariamente caldo ed adusto; e che sia il vero, soprabbonda in lei in tanta copia e con tanta effervescenza il sangue, che è sottoposta spessissimo a purghe straordinarie, fors'anche in pregiudizio della sua fecondità, come ho accennato un'altra volta parlando di lei in queste memorie. È vero che ella non beve se non acqua, ma ciò che ella acquista col bere lo perde a sette doppie coll'uso smoderato delle spezierie spolverizzate nelle vivande, dell'ambra e del muschio nelle confetture. Ma quando tutte queste cose fosser vane per accreditare la sua virtù, la stessa moderazione ond'ella si tempra negl'abbracciamenti del marito ne fa irrefragabile testimonianza, e prova concludentemente ch'ell'è di sua natura fuor di modo sensibile ai piaceri. Vi trova il re provveduto dalla natura di strumenti molto propri per eccitarglieli: e che sia il vero, la dolcezza ne viene in lei così estrema che, dopo lo sfogo ordinario di quegli umori che la violenza del gusto spreme anche alle donne, dalle parti genitali ne viene in sì gran copia il sangue che talora non resta per qualche giorno.
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