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      La limitazione che si osserva per le province e nelle città circa all'ammettere nell'elezione de' parlamentarii solamente quelli che hanno un ragionevole stato di facoltà, non ha luogo ne' villaggi, dove il poco numero degl'abitanti esclude la confusione solita a nascere dalla molteplicità de' voti. Quindi in sì fatti luoghi ciascuno ha parte nell'elezione de' deputati, i quali, sì per minore spesa nel mantenerli sì per convenienza d'aver rappresentanti pratici delle leggi ed intendenti degl'affari del Regno, sono per lo più persone abitanti in Londra e introdotte tanto quanto alla pratica della corte.
      Non tutti i luoghi hanno vis di mandare i deputati, ma quelli solamente l'inviano i quali, o per privilegio meritato co' servizi resi alla corona o per antica consuetudine, si trovano in questo possesso. Di qui è che molti, raddotti di poche case, hanno voce in parlamento, e molte terre e castelli grossi non l'hanno. Basta, che tutto questo corpo si compone di circa 400 persone.
      La Camera bassa non ha alcuna giudicatura né può ricevere alcuna sorte di giuramento. Tutta la sua incumbenza è di rappresentare alla Camera de' signori i sentimenti e le convenienze del popolo. Anche la proposizione delle leggi che si giudicano utili e necessarie al Regno si dà dalla Camera de' comuni e quella de' signori, e da questa al re, il quale approvandole risponde in franzese: "Le roy le veut", con che pigliano subito forza e vigore di leggi del Regno. Disapprovandole risponde, nell'istessa lingua, che vi farà riflessione, che è l'istesso che dir "non voglio".


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Relazioni di viaggio in Inghilterra Francia e Svezia
di Lorenzo Magalotti
pagine 427

   





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