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      Con quella dunque vi lascian solo e aspettano finché chiamiate per rimandarla. Avanti però di partire apparecchiano sopra una tavola dell'ela, del vin di Francia, del vin di Reno, un piatto d'arance forti o al più di mezzo sapore, del sugo delle quali spremuto nell'ela e nel vin di Reno, insieme con del zucchero fino, si fa uno strano zibaldone, e per delizia si beve a mezzo con la puttana. Trovano ancora delle sorte de' confetti e altre bagattelle, tanto che tra la paga della ragazza, che regolarmente batte in uno scudo, quella ruffiana e la spesa della colazione se ne va il divertimento in una lira sterlina. Quando di sopra ho detto che i bordelli son sicurissimi, ho inteso di burle, di furti e d'ammazzamenti, ma non già di mal franzese, poiché di questo ve n'è senza fine e del più perfido e velenoso.
      Quelle che si chiaman "taverne" son per lo più nobilissime e tutte superbamente addobbate, onde le persone di gran qualità, così uomini come donne, non si fanno il minimo scrupolo d'andarvi. V'è anche gran quantità d'ordinari, che in Francia si direbbero traitteurs, cioè gente che dà desinare e cena. Ve n'è degli inglesi e de' francesi, dove i primi signori della corte vanno la mattina con l'istessa frequenza che vanno la sera in Firenze i primi gentiluomini all'osteria per fuggir soggezione e goder libertà. La differenza tra le taverne e gli ordinari è che nelle prime si va ordinariamente per bere e nelle seconde per mangiare. Non è per questo che alle volte non si mangi anche in quelle e non si faccia altro che bere in questi: ma ciò è fuori del loro ordinario, e in tal caso si cavano del loro elemento.


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Relazioni di viaggio in Inghilterra Francia e Svezia
di Lorenzo Magalotti
pagine 427

   





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