così discretamente d'oro e d'argento, che il naturale credo che viperderebbe. Questo fu donato dagli Stati Generali al cardinale
Mazzarrino, ed ora il re l'ha comprato o, per dir meglio, preso dallasua libreria, lasciata per uso ed utilità pubblica al nuovo collegio
(non ancora finito di fabbricare) delle Quattro Nazioni. A questoproposito dirò a V.S. come S.M. ha sfiorato la suddetta libreria
di tutti i manoscritti, tra' quali una Bibbia sammaritana stimataunica o almeno rarissima, e di tutti i libri più rari, rendendo per
essi tutti i libri doppi della sua libreria; i quali perché non songiusta ricompensa, anderà sodisfacendo di man in mano con tutti
i corpi raddoppiati che si troveranno in essa per l'aggiunta delle librerieche s'anderanno comprando, non potendosi far conto di perfezionare
quella del re con compre di pochi pezzi alla volta. Così
giudica il re di far servizio a sé e al collegio, al quale mette più
conto l'aver libri classici, o sia in iure o in filosofia o in teologiascolastica per uso degli studenti, che codici orientali o cose il di
cui pregio consista nella rarità.
Dal gabinetto son passato nella libreria dei libri stampati:
consiste questa al presente in sei o sette piccole camere, piene però
d'alto a basso, ma con tutto questo per ancora non è punto dare. È ben da re il corpo de' codici orientali comprati dopo la morte
di m.r Gaulmin, che aggiunti ai manuscritti venuti di Firenze
e ai suddetti della biblioteca Mazzarrina fanno un numero grandissimo.
Per l'istoria d'Italia pretendono d'aver il corpo più completo
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