invece del quale cammina un fascio di rami di palma legati insiemea uso di fascina, credo anch'essi di metallo, sebbene considero
adesso che saranno più presto di stucco, essendovi sopra il gessoper dargli l'oro. Sopra questa macchina v'è una gran corona che
fa da cupola, mista di gotico e con molte strafizeche che a me nonpiacciono. L'altare vi riman sotto in isola, e di dietro v'è la grata
del coro, aperta fino in terra come uscio di rimessa, che fa bruttissimovedere: è ben tutta incrostata di marmo rosso e bianco,
di cui, mescolato col nero, è tutto intarsiato il nobilissimo pavimento.
V'è luogo per otto altari, sei nelle cappelle, giù per la lunghezzadella chiesa, che ancora non vi sono eretti, e due nelle
braccia della croce, le di cui cappelle rimangon libere alle monacheper essere tutto il vaso, dalla sommità dell'arco fino in terra,
serrato con un'immensa grata di ferro, raggentilita con fregi edaltri lavori di bronzo.
Di qui son andato alla Sorbona, la di cui chiesa non è grandema ricca di marmi e di statue, quantunque siano di cattivissima
mano. Davanti all'altar maggiore v'è in terra il corpo del cardinaledi Richelieu, non altrimenti notato con altra iscrizione che
colla mancanza del pavimento da tutto quello spazio che va occupatodalla sua sepoltura, di cui non v'è chi si pigli pensiero alcuno.
Il cortile del collegio è grande per lo lungo, ma rimane stretto,
e l'architettura della fabbrica di esso (che tutta è di pietra) non
è uguale. Quivi non hanno abitazione se non quei dottori che hanno
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Sorbona Richelieu
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