del suo.
26 maggio.
Comincio il giornale della nuova settimana con una pezzacuriosa. Scrissi con le seconde lettere di Parigi che avrei aùto
gli inventari delle gioie, dell'antichità, delle tappezzerie e degliargenti della corona.
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Ecco il giudizio uman come spesso erra(8):
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chi me gli aveva promessi con bella maniera me gli ha ancora spromessi.
Ora basta: io non mi voglio per ciò disperare e crederein un modo o in un altro di non aver a ottenere il mio desiderio;
ma non voglio già raccomandarmi a lui, come si vede ch'egli vorrebbe,
benché non diffidi ancora di cavar il tutto dalle sue mani.
Oggi dopo desinare sono stato al Piccolo Borbone vicino alLouvre, così detto dall'esser stato l'antica abitazione del famoso
contestabile di questo nome, che assediò Roma per ordine di Carlo
quinto e vi morì sotto. Quivi tiene ora il re la guardaroba dei mobilipiù preziosi della corona, fintanto che colla nuova fabbrica
del palazzo si faccia luogo più proprio per conservargli e ordinarglicon miglior disposizione a maggior comparsa. Stanno presentemente
ripartiti in diverse gran camere o, come si chiamano, magazzinine' quali è portato di man in mano tutto ciò che si va finendo
aux Gobelins. Vi son pertanto i ventiquattro gran bacili tondicon i lor boccali e sostegni, che son veramente cosa nobilissima sì
per la ricchezza sì per la bizzarra invenzione di essi sostegni (chequi chiamano brancars), nel fondo di ciascuno dei quali rimane una
profumiera. Bellissimi son ancora quattro torcieri (che debbonesser sei), formati di tre statue poste sopra un piedestallo: con le
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