finalmente un uomo da desiderar di conoscerlo, ma non di praticarlo".
27 maggio.
Stamani sono stato a visitare l'abate de Strades, figliuolomezzano del conte di questo nome, che è ambasciatore in Olanda.
È giovane ben fatto e vivace e, per quel che potei riconoscerein una visita, sa mostrare stima e rispetto delle persone. Ha viaggiato
in Italia in compagnia dell'abate Quinsay e di m.r de Rochefocauld,
e furon essi, ai quali parlando il papa con un scioccotrasporto di passione contro il duca di Créqui dopo il trattato di
Pisa, gli risposero impertinentemente facendolo stranamentealterare. Mi disse grandissimo male del cavaliere suo fratello che
vive all'Aia, esagerando le sue pessime inclinazioni, aggiugnendoavergli pronosticato che un giorno strapperebbe ancora un capestro.
Me lo figurò per un ragazzo dato straordinariamente al bere e alfumare, incapace di far cosa buona, ingannator di suo padre.
lussurioso e in sustanza disposto a far di tutto: il solo stare acavallo esser la cosa che a questo mondo ei facesse bene.
Dopo desinare sono stato da madama la Douariera, dov'è anchesopraggiunta Mademoisella: i discorsi sono stati generali; e poi
son andato con amici a spasso fuori della porta a S. Bernardo
dove ora comincia a venir gente, finendo col maggio il concorsoal passeggio della regina.
28 maggio.
Stamani sono stato a S. Germano per far reverenza al re,
com'è seguito al suo levare, per mezzo del marescial di Gramont.
Le cerimonie e la maniera del suo vestire, della sua messa e dellasua tavola le passerò sotto silenzio, essendo cose notissime, come
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