è ristretta in Firenze. Di lì a un poco è sopraggiunto il Pecquet,
famoso anatomista e scopritore dell'inserzione dei vasi latteitoracici nelle vene succlavie per l'infusione del chilo nella vena
cava, il quale a vederlo non par possibile che gli abbia a esserquel gran uomo che gli è, essendo uno sparutello di pochissima
apparenza. Nell'andarmene è venuto m.r Denis, ancor egli buonoanatomista, ed è quello che ha fatto qui in Parigi la trasfusione
del sangue d'un vitello in un pazzo, che guarì della pazzia e morì
in capo a due mesi, o di disordini o, com'egli ha preteso di provarein una lettera stampata diretta al segretario della Società
Reale di Londra in sua giustificazione, di veleno datogli dalla moglie,
a cui non tornava conto per qualche suo interesse d'averlo savio.
Di qui son andato a far una visita alla marchesa di Tarey,
per la quale avevo lettere dell'abate Marucelli. V'ho trovato lafigliuola, che è maritata e non bella; la marchesa però m'è riuscita
una donna di molto garbo e nel discorso, parlando di Firenze,
ha toccato molti tasti delicati con grandissimo avvedimento,
con grandissimo rispetto e con grandissima discretezza; passo leparticolarità, perché non ce n'è stata nessuna di tal natura che
metta conto il diffondercisi.
30 maggio.
Stamani l'ho consumata per le botteghe d'intagliatori di sigillie di cifre, ed ho trovato uno che in gioie intaglia forse bene quanto
quel famoso di Vienna, ed il prezzo non fa paura. Dopo desinaresono stato a Nostre Dame alla funzione del Te Deum, che il re ha
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