fatto cantar per la pace, sopra di che non m'estendo per non entrarnella bandita delle gazzette. Son poi stato tirato dalla vicinanza
e dall'ora ancor calda all'assemblea di m.r Ménage, dove ho fattovoto per liberarmi dalla vessazione di avere a legger mai sempre
quel suo benedetto libro d'origini, o piuttosto d'indovinelli toscani,
col quale m'ha tolto a perseguitare, senza lasciarmi mai mettereil becco in molle né sentire quel che gli altri dicono. V'ho trovato
il duca di Montausier, cavaliere, non meno stimabile per la suaricchezza, che monterà a 130 mila lire di rendita, che per la sua
erudizione, che nelle cose che risguardano la lettura dell'istoria,
l'intelligenza de' poeti ed il buon gusto della lingua latina non è
punto ordinaria. Egli è quello di cui si dice che alla venuta dellegato, cui era destinato a servire, avendo detto non so che cosa
in latino a monsignor Ravizza, e questo rispostogli con un sollecismo,
dicesse: "Veniunt e Latio et nesciunt loqui latine". Mostra
d'età sopra 50 anni, è nondimeno ben fatto e mostra
forte e robusto; si può dir cortese, ma con qualchecontegno: mi dicono ch'egli sarebbe un garbatissim'uomo e fusse
presentemente considerato quant'ogn'altro per un grand'impiego,
se non avesse tanto lo spirito della contradizione che alle voltedebbe renderlo insopportabile.
Quel che si sia detto nell'assemblea non lo so, perché il miomaestro non m'ha dato mai vacanza dalla scuola degl'indovinelli:
solo quando egli non vedeva ho dato un po' d'orecchio a uno, che
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