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      dove rispondon le teste di dieci e dieci cavalli (che tant'hannoquivi le mangiatoie), si vedono comodamente le operazioni di
      quegli che travagliano sotto il maestro; onde per questo versovengono ad aver doppia scuola, imparando con la vista e con
      l'esercizio. In testa di questo spazio v'è un grandissimo porticoper l'esercizio di correr lance e altre simili operazioni. È anche
      sontuosa la fonte da abbeverar i cavalli, essendo formata ad usodi grotta di tartari e spugne con figure d'uomini e di cavalli,
      tutti formati di nicchi alla grandezza del naturale. Tutte le divisionidelle porte invece d'esser di legno son di ferro, e tutte le
      sponde delle mangiatoie (che son tutte in isola acciò si possanorigirare e darsi il fieno e la biada in faccia ai cavalli) son soppannate
      di rame.
     
      In tutta questa fabbrica non si vede né mattone né bianco dicalcina, ma sole lastre di pietra viva. Non c'è tanta singolarità
      nella casa, la quale è comoda bensì e ben ripartita, ma non v'è
      molta abitazione. La cosa di maggiore pregio è due cancelli diferro che chiudono le due porte d'avanti e di dietro. Questi dicono
      esser costati ventimila franchi, che quando fosser quindici nonsarebber pochi. Son fatti da due maestri, e l'uno cede infinitamente
      all'altro nel disegno e nella finezza del lavoro. Son tuttigrottesche e arabeschi, così il cancello come l'arcata che chiude
      tutta la luce dell'apertura, ma nell'uno la finezza con la qualeson lavorati i fogliami e alcune vipere avviticchiate insieme è
      cosa veramente di stupore, tanto che il Tofani ci troverebbe da


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Relazioni di viaggio in Inghilterra Francia e Svezia
di Lorenzo Magalotti
pagine 427

   





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