su' quali si spoglia tutta la canaglia, che per bagnarsi non sidiscosta molto dalla città, benché non lasci per questo d'esservene
molta tra i ponti di Parigi. Quivi parimente hanno il lorbagno i lacchè, i quali mentre i padroni passeggiano si spogliano
quasi tutti, quando non fosse per altro che per dare un tuffo erivestirsi. Più lontano dalla porta si comincia a trovare una quantità
innumerabile di barchette, nelle quali entra chi vuol bagnarsi,
lasciando la carrozza sulla più riva del fiume e facendositraghettare dall'altra, come più solitaria e più ombrosa. Or quivi,
parte vicino a terra e parte verso il mezzo dell'alveo, dove l'acquecorron più basse, son piantati diversi casellini, formati di
quattro pali fitti in quadro e coperti di lenzuoli bianchi, dentroi quali si ricovrano quei che si bagnano, o siano uomini o donne.
È ben vero che gli uni non si mescolano con gli altri stando inacqua: ma quando le donne sono entrate fino alla gola, allora
gli uomini s'accostano con le lor barche dalla parte che rimaneaperta dei casellini, e di quivi le trattengono co' lor ragionamenti.
Chi vuol usare finezza dà anche in tal caso il divertimento de'
violoni, facendone venire il concerto in una barca separata. Seanche gli uomini voglion bagnarsi, si slontanano; è ben vero che
quando essi e le donne si rivestono, ciò fanno nella medesimabarca tirando a traverso una cortina di tela bianca, la quale non
voglio credere che sia così pesante che qualche piccolo venticellonon l'agiti e lasci correr la vista dall'una parte all'altra,
| |
Parigi
|