La terza č d'un'esperienza fattastamani in Parigi da questi signori dell'Accademia Reale. Hanno
voluto vedere quanto peso puņ levare un robustissimo cavallo,
non a strascicarlo ma a sollevarlo tirando una corda attaccataal peso e fatta passar per una carrucola sospesa in alto. Dicono
non aver mai sollevato pił di quattrocento libbre di sedici oncel'una, e che, presi uomini in cambio di cavalli, non l'hanno potuto
alzare se non in sette, onde a questo ragguaglio un uomo nonleverebbe pił di circa a ottanta delle nostre libbre, cosa che a
tutti ha fatto credere che l'esperienza sia stata male eseguita.
Mi ha poi detto per cosa certa che m.r d'Aubeville, ministro delre in Lorena, aveva veduto smontare in Nansi la duchessa Mazzarrina
in casa d'una delle pił solenni ruffiane di quella cittą,
condottavi da un suo valletto di camera lorenese, e che dopol'alloggio d'una notte se n'era partita la mattina seguente al suo
viaggio; che detto signore aveva ałto gran prurito di farla arrestare,
ma che poi aveva deliberato di non ne far altro. All'uscirmenemi ha promesso un'appendice alle memorie de' saluti di
mare, che č un regolamento dato dal re medesimo due anni sonoal duca di Beaufort circa al modo di contenersi nel saluto co'
vascelli, con le squadre, con le flotte e con le fortezze.
5 luglio.
Stamani sono stato alla bottega di Pietro Jervis, riputato ilmiglior maestro per fabbrica di strumenti matematici che sia in
Parigi. Ho veduto diversi lavori ed ho trovato che le divisionisono assai esatte: ma per quel ch'appartiene alla lima, al
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