professione di cattiva fama.
LA CORTE CHE TIENE IL RE
Non ha guardie a cavallo, ma un reggimento d'infanteriaarmato di moschetti, mutando due compagnie alla volta la guardia,
ed è di nazione <...>. Ha altresì una guardia di gente civileche porta l'alabarda, l'un'e l'altra vestita colla sua solita livrea
di panno turchino con ricamo d'argento, del quale vien formatala sua cifra colla corona sulle casacche delle sopraddette guardie.
Essendomi io abbattuto al ricevimento fatto al duca d'Holstein,
posso credere d'aver veduto il buono e 'l bello delle sue guardarobe,
che può consistere in circa dieci stanze d'arazzi signorili con i suoiletti, ed un'altra di velluto: non avendo veduto per altro grand'abbondanza
d'argenteria, ed il meglio che mi desse negl'occhierano dodici figure d'argento con una canestra in capo, che servirno
di fruttiere in tutto 'l tempo della detta foresteria.
Il re ordinariamente mangia colla madre, per mostrare anchein questo quella totale deferenza che le porta, e fuori della città
fa l'onore di mettere alla sua tavola quelli che arrivano a goderei posti maggiori, fino al colonnello; ma in Stockholm non vi sono
ammessi se non i senatori, chiamandone or l'uno or l'altro, sì
come quelli che son considerati per i personaggi più riguardevolidel regno e di maggiore stima. Poiché, oltre il passare per le loro
mani tutta quella autorità che s'è detto di sopra avere il senato,
si eleggono dal corpo loro, che è di cinquanta, cinque per le carichemaggiori del regno, cioè il gran Drossart, che vuol quasi dire viceré
| |
Holstein Stockholm Drossart
|