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      va ad abitare sopra quelle terre, ove si fabbrica una casetta dilegno in mezzo d'un campo capace di starvi a diacere, e niente
      più, e quivi s'industria servendo per opera al proprio contadinonel lavoro delle terre proprie o d'altri, tanto che possa sostenersi.
      In ciascuna provincia vi sono de' contadini esentati, come si dirà
      in altro luogo, che addimandano Roer, onde in quelle provinceove vi sono molti Roer non si fa quasi soldato alcuno, e nell'altre
      più. Di qui viene che non si può mai sapere precisamente il numerodell'infanteria svezzese, perché i reggimenti di quelle province
      ove sono pochi Roer saranno di duemila uomini; per lo che questomodo di far reclute cagiona che alcuni reggimenti s'aumentano
      strabocchevolmente, e degl'altri il numero è pochissimo. L'infanterianon tiene appresso di sé l'arme, ma le vengon fatte dare dal
      re quando deve marciare, onde non è per conseguenza esercitata,
      e gl'uffiziali d'essa non sono obbligati di stare al reggimento finoa tanto che non sono per uscire.
     
      Nella cavalleria vi è un numero fisso, e non cresce né scema,
      e in occasione di guerra, che vogliono aumentarla, si fa tamburobattente come negl'altri paesi. Il semplice soldato a cavallo ha la
      terra d'un contadino, il quale è obbligato a menar buono al padronea ragione di trenta scudi l'anno, come s'è visto di sopra. Il
      cavallo, la sella e l'armi sono dati la prima volta dal re, rimanendosempre alla casa del soldato, il quale morendo, la moglie è obbligata
      a fornire un nuovo soldato al re, trattenendovi in quel


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Relazioni di viaggio in Inghilterra Francia e Svezia
di Lorenzo Magalotti
pagine 427

   





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