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      di spirito non apprendendo il pericolo, lo vanno ad incontrare,
      il quale conosciuto in qualche occasione forse troppo lotemono. E per verità non si può dire che per natura sua questo
      popolo sia bellicoso, non riconoscendosi in esso una fierezza taleche li possa far meritare questo nome: di radissimo vengono
      tra loro alle mani, dicendosi dell'ingiurie colla spada accanto, laquale staranno gl'anni senza adoperare, dal che si può conoscere
      il temperamento della nazione. E ciò supposto per vero, mi pareche gl'Italiani siano di genio più bellicoso del loro.
     
      In qualsivoglia modo che sia, la Svezia si rende fortissimaper il sito, e sebbene ella non ha molti luoghi fortificati, quali
      appresso accennerò, nondimeno si può dire che ella sia come unapiazza che non può esser presa; tutto quello che si può fare è
      bloccarla: questo segue ogni volta che Danimarca, Brunswich
      e Brandemburg siano in lega contro di lei. Solo due piazze si possonoconsiderare per buone: l'una è Carlestatt sul Weser, due leghe
      sotto Brema verso il mare, l'altra è Wismar, che è il Carlestatt
      di Lubecka, la quale nel 1664 implorò la protezione di Svezia controla Danimarca, appunto vent'anni dopo che aveva mandato un
      araldo in Svezia ad intimar la guerra al re Enrigo congiuntamentecolla Danimarca, e che aveva messi in mare sedici vascelli, de' quali
      per la tempesta sulla fine della campagna se ne persero tredici,
      e fu allora che il re diede quella bella risposta all'araldo, interrompendolodopo la dichiarazione fatta per parte della Danimarca,


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Relazioni di viaggio in Inghilterra Francia e Svezia
di Lorenzo Magalotti
pagine 427

   





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