il frutto che annualmente mena buono al padrone del mezzoo del quarto al quale è stato ridotto, e per far ciò bisogna che
vada al Fogden del re per far raccomodare, per così dire, la decima;
e quei ministri doverebbono pigliare i lor riscontri per ritrovarela verità e fuggire la fraude, ma in ciò seguono molti inganni
facendo valere il danaro in pregiudizio del re. Il re non può levarsitali sussidi sulle terre d'un nobile, ma questi vengon levati
dal nobile e dati al re: e qui accade talvolta che i più violentie più spiantati fanno grand'angherie a' lor contadini, facendosi
con quest'occasione pagare di più ed appropriandoselo in utilproprio; ma ciò è per abuso, e non deve considerarsi altrimenti
che per una violenza.
La franchigia data a' nobili in luogo dell'esenzione de' tolliconsiste che tutti quei contadini, sieno di qualsisia natura, che
si trovano abitare ne' dintorni d'una casa nobile senza altre terreestranee che ne gli dividano, son tutti esenti da imposizioni.
Questo ridonda in benefizio del padrone, perché è certo che essendoquel contadino sempre miserabile ed appena sostentandosi con
la sua famiglia, se non avesse il modo di pagare il sussidio conquello che gl'avanzasse, bisognerebbe che lo pagasse con quello
che gl'è necessario per vivere, e alla necessità dovrebbe supplireil padrone se volesse che fusser lavorate le sue terre. È adunque
della buona economia del padrone il mettere in tali case contiguele famiglie più bisognose, per sollevarle e per lasciare sottoposti
all'imposizioni quelli che hanno più il modo di pagare, per francare
| |
Fogden
|