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      fossero tali; e la terza è per l'obbligo che vi è di lasciare un terzodel loro avere nella città di Stockholm quando van via, dal quale
      è molto difficile di sottrarsene perché si dà ordine a tutti i burgesicon i quali hanno contrattato, di mostrare i loro libri, e secondo
      che da quelli apparisce si giudica degl'utili fatti, e per conseguenzaancora dell'avere e del capitale.
     
      Hanno ora gli Svezzesi rinnovato molte gravezze sopra imercanti forestieri, perché così sperano di far il trattato e regolamento
      del commercio (che si doverà fare tra un anno) più vantaggioso.
      In primo luogo è uscito un bando che nessuno stranieropossa negoziare più di due mesi l'anno in Svezia, salva però l'elezione
      de' mesi: la fine di questo bando (oltre la mira d'allargarela burgesia, per la quale non mancano d'attenzione) è stata l'arricchire
      parecchi burgesi principali, i quali hanno capitali delloro e vogliono obbligare anche i più poveri bottegai a comprare
      le lor mercanzie col danaro contante, dove li forestieri gli facevanotempo un anno. Costoro fanno come quei cattivi economi i
      quali, invece di tener bassa e corta la vigna nuovamente piantataad effetto che faccia piede, cominciano il secondo anno a potar
      lungo, e per un poco d'utile presente non hanno alcun riguardoal mantenimento.
     
      È poco che sanno quel che sia commercio, e perché hannod'avanti agl'occhi l'utile che ne riporta l'Olanda e l'Inghilterra,
      non possono darsi pace che non riesca altrettanto a loro; aggiungasiche sempre hanno del bisogno, il che fa che tirano ad ogni


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Relazioni di viaggio in Inghilterra Francia e Svezia
di Lorenzo Magalotti
pagine 427

   





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