piccolo guadagno, ancor che in erba. E invero il considerarel'avanie che fanno a' forestieri è cosa da stupirne, se non che questi
trafficano cogl'Inglesi, cogli Olandesi e co' Franzesi giustocome un giocatore di vantaggio giuoca col cucciolo: gli mena
buono tutto quello che vuole, ed egli con tutto ciò non perdese non quello che vuole. Questi vantaggi gli sono stati permessi
perché, quando hanno cominciato a darsi al commercio, ognunogli considerava per una nazione capace di conquistare l'universo
ed ognuno, con apprensione di poterne aver bisogno, gli facevail ponte d'oro; ed ora non gli fanno riforme perché pigliano
il vantaggio sopra la lor goffaggine e si ricattano ne' prezzi.
Questo però torna meglio a' Franzesi che agl'altri, i quali portanobagattelle da tassarsi più ad arbitrio che non sono i panni ed
altre simili cose; inoltre, perché consistono le loro mercanzie inmiscee e piccole cose, più facilmente le frodano per la comodità
del nasconderle, ed ancora perché sono i prediletti, la ragionedi che ha la sua sorgente da altra natura. Se una volta si vorranno
impacciare cogl'Italiani, bisognerà che s'accordino a farla un po'
più al pari, perché l'Italia non se ne può servire per i suoi smargiassi,
essendo troppo lontani, e perché gl'Italiani non essendocosì facultosi come i Franzesi, Inglesi ed Olandesi, non possono
accordare così larghe condizioni come gli sono state accordatedalle sopraddette nazioni e specialmente da' re di Francia e d'Inghilterra,
i quali con poco incomodo hanno potuto fare i generosi
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