che la Svezia ha con l'Olanda e coll'Inghilterra. Mi rimaneora d'accennare il traffico delle altre nazioni, ancor che non di
molto rilievo in comparazione delle due prime. Consiste il commerciodella Francia in mercanzie fini e galanterie, le quali vengono
trasportate da due o tre vascelli piccoli che si fanno franchicolla loro industria: perché, avendo preso un poco di vino a Bordeaux,
finiscono il carico con sì fatte manifatture a Roano, facendotutto passar per vino, del quale ne va senza comparazione molto
più nella città d'Amsterdam che in tutto il Regno di Svezia;
dove non vi è gran consumo, nemmen di quello di Spagna, bevendosenesolo l'inverno quasi come per acquavite, essendo
d'ogni altro in maggior stima il vino del Reno, ed è la bevandapiù deliziosa usata per ordinario dalla nobiltà. E questo è quanto
alla Francia.
I Danesi portano viveri, cioè pesce, biade, burro, lardi, e quest'annoindietro ne mandarono sette navi, delle quali mercanzie
vengon pagati male e loro vengono contraccambiate col ferro,
che è quasi l'unica cosa che trasportano di Svezia, e pagano iDanesi dazi rigorosi, navigando le mercanzie su' loro vascelli.
Ma anco essi da quattro anni in qua gl'hanno alzati, e fanno pagareun vascello svezzese più che un proprio, onde si riduce la cosa
quasi all'uguaglianza.
In Inghilterra, accomodandosi all'usato stile dell'altre nazioni,
aggravano ancor essi assai gli Svezzesi, sì come tutti i forestieri:
il che non facendo gli Olandesi in oggi soccombono, e vengonoin questa forma a scapitare i noli de' loro vascelli per l'azzardo
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