e talvolta per le loro millanterie gli paiono gravi, ed ha gustoche seco si burli: i suoi scherzi sono urtoni, minchionature grossolane,
e nel suo spirito gli motti che offendono passano per galanterie.
Sa benissimo fare gl'esercizi militari, tanto a piedi quantoa cavallo, squadronare le milizie ed ordinarle in battaglia, e lo
fa così bene e con tanta disinvoltura, ne parla sì fondatamentee ne rende sì buon conto che vedendolo alla testa delle sue truppe
pare un vecchio generale, vi si riconosce il genio che anima questeoperazioni, ed insomma è nel suo centro e nella sua sfera. Mangia
bene, ma non è ingordo, altre volte giuocava, ora non giuoca più:
nel giuoco pare avido, conta e riconta, guarda e riguarda, manon arriva a riscaldarsi ed a sconcertarsi. Finalmente egli ha
delle inclinazioni, ma non delle passioni che effettivamente siriconoscano.
La collera pare la più veemente, ma non vi è eccesso: il maggiortrasporto è stato, mentre era briaco, il tirar la spada ad un uffiziale
delle sue guardie, il quale gli parlava impertinentissimamente,
e fu l'anno passato nell'isola di Oeland. Grida, s'adira, strapazzadi parole lacchè, paggi e tutti quelli che gli sono d'attorno. Non
è sensuale, e se ha fatto qualche scappata è stato messo al puntoda altri: si discorre d'una vecchia donna di camera della regina,
la quale apparentemente l'aveva sollecitato. S'imbriaca di quandoin quando, più secondo le congiunture che vizio: briaco non
fa pazzie, poche volte è entrato in collera, solendo ordinariamente
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Oeland
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