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      Almeno promosseroquest'affare nella dieta, d'onde ne uscì un decreto, che
      quelli i quali possedevano i beni regii, o per mercedi o per compreo con altro titolo oneroso, gli potessero ritenere, ma che di quello
      che fosse stato acquistato o per donazione o con altro titolo lucrativo,
      ritornasse alla camera regia tutto ciò che fosse dentrouna lega intorno alle case del re, oppure fusse de' beni che sono
      necessari alle fabbriche delle miniere, e la quarta parte del resto.
      Per l'esecuzione di questo decreto fu deputato un consiglio che sichiamò il consiglio della riduzione, il quale doveva riunire i detti
      beni alla corona; ma si è portato così male (sì come ancora il senato),
      che per tutta l'età minore di questo re avendo de' sopraddettibeni o lasciato il possesso a chi l'aveva o dato facultà di ritenergli
      fino all'età maggiore del re, o toltigli ad uno per dargli ad un altro,
      in sostanza non si è riunito nulla alla corona. Solamente Fleming
      e Coiet si hanno profittato, che per ricognizione godevanola buona grazia del re, ed il primo fu nel suo testamento lasciato
      gran tesoriere; al che però la nobiltà s'oppose, per l'odio grandeche gli portava a causa della stessa riduzione.
     
      Oggi il re, dichiarato maggiore, insiste nelle massime del padre,
      e di già ha ricuperato tanti beni che bastano per il mantenimentodi tre compagnie di cavalli d'Upland, e le sei di Aschemberg nella
      Vestrogozia ne saranno anche formate: nell'Ostrogozia e in Finlandia
      ne hanno ricuperato una parte, il che fa molto strideree fa de' mal contenti.


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Relazioni di viaggio in Inghilterra Francia e Svezia
di Lorenzo Magalotti
pagine 427

   





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