dissimulata. Nelle sue stanze non si vedevano libri, nonpiante di piazze, ma bensì bicchieri e pipe, e ogn'altra cosa che
li potesse servire per un'estrema affettazione d'ignoranza, disapplicazionee scapigliatura infinita. Apprendeva egli il cervello
del gran cancelliere, e l'indole e doti naturali de' due suoi figliuoli,
uno de' quali s'era una volta lusingato poter dar per isposo allaregina: credette che il modo di ripigliar tutti, e lui in particolare,
fusse il farsi considerare per un uomo da abbandonarsi a' piacerie da lasciarsi tutto in braccio al senato. Dichiarato che fu successore
alla corona per la nomina della regina e per l'approvazionedegli stati, si ritirò subito a Borchemborg nell'isola d'Oeland, dove
aveva i suoi beni, in compagnia d'alcuni pochi domestici, co'
quali a ore strane pigliava informazione delle leggi e dello statodel Regno col chiamar quivi gli uffiziali e soldati, e col tener corte
bandita mostrava apparentemente applicare ad ogn'altra cosa.
Onde la prima volta che entrò in senato potè, fuor dell'aspettazioned'ognuno, parlare con grandissimo fondamento degl'interessi
del Regno, ed in specie esagerò la rovina di esso dipenderedalle profusioni della regina Cristina, sebbene per altro conservò
sempre gratitudine verso il gran cancelliere: lo chiamò semprepadre, andando da lui gl'usciva incontro e dopo la sua morte fece
cancelliere il figliuolo.
Pimentelli, che era nell'inganno degl'altri, secondava le pratichedi Montecuccoli, e per la renunzia si servì di ragioni adattate
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Borchemborg Oeland Regno Regno Cristina Montecuccoli
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