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      lasciamola andare dove vuole, e noi seguitiamo il commercio co'
      Portughesi".
     
      La diminuzione della potenza di Svezia cominciò in tempodella medesima regina Cristina. Ella, nudrita fra l'adulazioni
      franzesi, credendosi capace di governare il Regno e promettendosidi quell'abilità che si ricercava, volle aver maggior parte che non
      sarebbe convenuto nel governo. Cominciò a strapazzare gli uominigrandi e che erano stati ammaestrati degl'interessi del Regno
      dall'esperienza, e dette credito più del convenevole all'insinuazionide' giovani, i quali, avendo avanti agl'occhi la Francia,
      stimavano che sarebbe stato una bellissima impresa il metterela Svezia in posto di fare le medesime cose, col supposto che per
      farlo bastasse solamente il provarsi, o piuttosto il volerlo. Così
      fu introdotto il lusso, ed il conte della Gardie tornando di Francia
      fu il primo a portarvelo: fece un'entrata solennissima, colla qualeoccupava tutto il tratto che è fra Jacobsdal e Stockholm. Allora
      furono introdotte mode, tavole, mobili, carrozze, ed allora purepresero piede le prodigalità della regina: balli, feste e simili cose
      erano quelle che accreditavano allora alla corte.
     
      Il re Carlo Gustavo proccurò di rimetter la Svezia al suo mestieree ristabilire la sua gloria, ma non seppe usare in tempo
      della fortuna: poteva rimanere con tutta la Prussia, e 'l desideriodella Pollonia gliela fece perdere. Alla pace di Roskild
      poteva rimanere colla provincia di Trondhem in Norvegia, econ Bornholm, che tutte due importano 120 mila talleri d'entrata:


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Relazioni di viaggio in Inghilterra Francia e Svezia
di Lorenzo Magalotti
pagine 427

   





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