in 60 mila: infallibilmente è il più ricco di contanti di tutto ilRegno. La sua moglie, che prese vedova del conte Tortenson,
gl'ha portato gran beni e particolarmente la casa dove abita;
la maggior parte però delle sue ricchezze sono state accumulateda lui medesimo, non fatte col negozio ma messe insieme di mercedi
e altri provecci, e più col risparmio ed attenzione. È di manieresoavi, è facile, ma variabile e vanissimo per amore della
grandezza della sua casa. Non è né franzese né spagnolo, mainclinato a quello che crede vantaggioso al suo paese; sostiene
i privilegi del senato e dell'antica nobiltà, ama li costumi antichi,
odia i nuovi, ama gli Svezzesi e Finlandesi ed odia gli forestieri;
è intelligente delle leggi della Svezia, ma non sa nulla degli affaridi fuora. È vecchio inchiodato dalla gotta, e non ha figliuoli.
Suoi eredi saranno il conte Niccolò Brahe e la sua sorella, maritataal principe Adolfo, figliuoli d'un fratello di lui, già morto:
poiché in quel paese son chiamati alla successione anche le femmine;
gli feudi passano nel capo di casa, e la sesta parte delrimanente va alle femmine.
Il conte Carlo Gustavo Wrangel, gran contestabile, è di staturagrande e di bell'aria, ma fiera; ha intorno a 60 anni, piuttosto
più. È malissimo trattato dalla gotta e dalla pietra, ed in talestato che è quasi inabile a comandar più l'armate per ragione
dell'infermità del corpo, benché lo spirito mantiene il suo vigore:
ha aùto già due volte vapori alla testa, che l'hanno fatto caderecome morto, ond'è molto pericoloso d'apoplessia.
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