AL SERENISSIMOFERDINANDO II
GRAN DUCA DI TOSCANA
Serenissimo Signore,
Il pubblicar con le stampe i primi saggi delle naturali esperienze, che per lo spazio di molti anni si sono fatte nella nostra Accademia sotto l’assistenza e la protezione continua del Serenissimo Principe Leopoldo Fratello di V. A., è una cosa stessa che recar nuova testimonianza a quelle regioni del mondo, dove la virtù più risplende, dell’alta munificenza dell’A. V., e richiamare verso di lei a nuovi sensi di gratitudine i veri amatori delle bell’arti e delle scienze più nobili. A noi tanto maggiormente si conviene l’eccitare gli animi nostri a più devoto riconoscimento, quanto più dappresso ci siamo trovati a godere de’ vigorosi influssi della sua benefica mano: mentre, e con l’aura del patrocinio, e con l’invito della sua intelligenza e del suo proprio genio e diletto, e soprattutto con l’onore della sua presenza, talora trasferendosi nell’Accademia e talora chiamandola ne’ suoi reali appartamenti, ha dato a quella nome e fervore, ed insieme accrescimento a’ progressi de’ nostri studi. Queste considerazioni assai di leggieri ci fanno comprendere quanto sia dovuto il consacrare all’eccelso nome dell’A. V. questo primo parto delle nostre applicazioni; già che non può nascer cosa da noi, in cui V. A. abbia parte più grande, e per conseguenza sia più da offerirsele, e che più s’accosti a meritar la fortuna del suo generoso aggradimento. Vero è che per la soprabbondanza di tanti e sì segnalati favori non proviamo passione maggiore che di vederci sì strettamente obbligati all’A. V.: non perché noi non portiamo volentieri il peso di sì care e di sì pregiate obbligazioni, ma perché solo vorremmo poterle offerire alcuna cosa che sua non fosse; onde ci potessimo almeno lusingare d’averle reso un debole contraccambio, da sapersene da V. A. qualche grado alla nostra elezione, e non da riconoscerlo tutto da sé medesima e dalla necessità. Ma egli è forza per ora appagarsi d’aver nel cuore così giusti e dovuti sentimenti; poiché il frutto di queste nuove filosofiche speculazioni è sì fortemente radicato nella protezione di V. A., che non solamente quello che produce oggi la nostra Accademia, ma tutto ciò che matura nelle scuole più famose d’Europa, e che verrà successivamente ne’ secoli avvenire, sarà non meno propriamente dovuto all’A. V. come dono della sua beneficenza; poiché fintanto che risplenderanno il Sole, i Pianeti e le stelle, e fintanto che ci sarà il Cielo rimarrà memoria gloriosa di chi contribuì tanto con la virtù de’ suoi felicissimi auspici a sì nuovi e sì stupendi scoprimenti, e ad aprire una via non battuta per l’investigazione meno fallace del vero.
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