Anzi per dare il suo pieno a così nobile e giovevole intraprendimento, niun’altra cosa ci vorrebbe, che una libera comunicazione di diverse adunanze sparse, come oggi sono, per le più illustri e più cospicue regioni d’Europa; le quali con l’istessa mira di giugnere a fini sì rilevanti, aprendosi a vicenda un sì profittevol commercio, andassero l’una l’altra colla medesima libertà ricercando per quanto si può, e partecipandosi il vero. Per quello che attiene a noi, concorreremo a quest’opera con somma schiettezza e ingenuità: di che ci sia argomento, nel rapportare l’altrui esperienze l’averne sempre citati gli autori, per quant’e’ sono stati a nostra notizia; e spesse volte aver liberamente confessato essercene sovvenute molte, che poi non ci è riuscito con la medesima felicità di condurre a fine. Ma per riprova sopr’ogn’altra evidente dell’aperta sincerità del nostro procedere, abbiasi da tutti la libertà con la quale abbiamo sempre partecipato le cose medesime a chiunque passando per queste medesime parti, o per atto di gentilezza, o per pregio di letteratura. o per incentivo di nobile curiosità abbia mostrato desiderio d’assaporarne qualche notizia; e ciò fino da’ primi tempi della nostra Accademia istituita dell’anno 1657, ne’ quali furono ritrovate, se non tutte, la maggior parte di quelle delle quali al presente si stampano questi saggi. Se poi egli avverrà, che tra quelle che noi diamo fuori per nostre se ne ritrovi alcuna prima o poi immaginata e pubblicata da altri, ciò non fia mai per nostra colpa: imperciocché non potendo noi saper tutto né veder tutto, non si dee maravigliare alcuno che sia del riscontro de’ nostri intelletti con que’ degli altri, siccome noi in verità non ci maraviglieremo punto del riscontro di que’ degli altri co’ nostri.
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