Non vorremmo già che alcuno si persuadesse aver noi presunzione di mettere in luce un’opera consumata, o per lo meno una perfetta orditura d’una grande storia sperimentale; ben conoscendo che altro tempo e altre forze a cotanta impresa vengon richieste; di che ciascuno si può accorgere dal titolo medesimo che le abbiamo dato solamente di Saggi; i quali né meno averemmo mai pubblicati, senza i gagliardi stimoli avuti da persone degne che noi sacrificassimo alle loro amorevoli istanze il rossore di metter alle stampe principî così imperfetti. Resta per ultimo, che avanti d’ogn’altra cosa ci protestiamo, di non voler imprender mai brighe con alcuno, entrando in sottigliezza di dispute o in picca di contradizioni: e se talora per far passaggio da una ad un’altra esperienza, o per qualunque altro rispetto, si sarà dato qualche minimo cenno di cosa specolativa, ciò si pigli pur sempre come concetto o senso particolare di Accademici, ma non mai dell’Accademia; della quale unico istituto si è di sperimentare e narrare. Conciosiacosaché tale si fu nostro primo intendimento, e di quell’alto Signore che colla sua singolar protezione e sommo sapere ce ne fe’ prender la via, e al cui savio e prudente consiglio s’è da noi puntualmente e regolatamente ubbidito.
DICHIARAZIONE
D’ALCUNI STRUMENTI PER CONOSCER L’ALTERAZIONI DELL’ARIADERIVANTI DAL CALDO E DAL FREDDO
Utilissima cosa è, anzi necessaria nell’uso delle naturali esperienze, l’aver esatta notizia de’ mutamenti dell’aria. Imperciocché assorbendone ella dentro ’l suo seno le cose tutte, e sopra di esse dalla sovrana altezza di sua regione piombandosi, tutte sotto ’l torchio dell’aria gemono, ed alle strette più o meno gagliarde che ricevon da essa, o respirano o maggiormente oppresse rimangono.
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